“Circles” reviews/recensioni (in aggiornamento)

“Circles is a phenomenal fusion work that brings together different lines of music, from Renaissance to jazz. A wonderful and joyful album, breaking boundaries in classical music. Recommended.” [Marino Serdons, Keysandchords – BE]link

“The lyricism of a classical orchestra combined with exciting African rhythms, that is, as far as I am concerned, an absolutely irresistible combination. This album feels like a well-rounded whole, with a tension that is not only in order per song, but also for the entire album. Here, boundaries are subtly pushed, with natural-sounding music as a result. A small masterpiece, of the exciting kind.” [Holly Moore, Moore Magazine – NL]link

“Perfect blend between classical music, jazz, improvisation and afrobeat. The elaborations and arrangements of the pieces are of first class. Truly a beautiful album, a masterpiece with music that goes on and on, as a circle which has no end!” [Mattie Poels, Music Frames – NL] – link

Penso di eleggere questo disco come bandiera di pace dell’umanità [Piero Sal – Noirete]link

un disco ampio per un’esperienza apolide e multiculturale, un collettore di culture altre che non hanno tempo e geografie univoche. [Stefano Bartolotta, Indie-roccia]link

“Un lussureggiante, festoso e variegato inno alla circolarità della musica in dieci movimenti, che si levano da auspici folk, tribali e terragni verso altezze di trascinante beatitudine minimalista. Tutto ben suonato e benissimo arrangiato. Ce ne fossero di progetti così, internazionali senza spocchia né rincorse alle sirene modaiole del momento. 8″ [Federico Savini, Blow up]

“Un disco ricco di ritualità, di sacramenti sonori, di spiritualità e preghiera. L’Africa ma anche tutto il mondo altro è presente sotto le nostre unghie. Il suono come la narrazione si muove su scenari lontani da ogni abitudine e da ogni previsione.” [Domenico Capitani, Extra! Music magazine]link

Una ricerca incontaminata di sospensione e allegorie visive, dove il suono africano cerca e trova accoglienza dentro le tinte apolidi di una big band che ormai riconosciamo.” [Paolo Tocco, RARO!]

“Un disco dove si possono trovare sia fiati e archi gioiosi come in Nhemamusasa, sia suoni più metallici, quasi distopici, come in But First, in un flusso multiforme che rende difficile rimanere seduti durante l’ascolto.” [Maria Stocchi, Rumore]

“Circles si evolve dentro un suono apolide dove la percussione che apre e caratterizza il disco è il filo conduttore per il ritorno circolare verso l’uomo. C’è il colore di un mondo altro, c’è quel rincorrere fantasie fanciullesche come nei romanzi di Khaled Hosseini, c’è un’evoluzione verso scenari in cui la sospensione significa contemplazione. “Circles” è un disco visionario, di porpora e di preziosi segretamente nascosti, un progetto per soddisfare i palati fini ma anche per invitare al viaggio coloro i quali alla musica chiedono solo evasione e fantasia.” [Marcello Affuso su eroicafenice]link

Credits: ph Francesco Gardini, artwork: “Il Temp(i)o Metalmeccanico Per Artigiano Metropolitano, nel Centenario dell’Esposizione di Arti Applicate, Torino 2002. Direttore Artistico Biffi Gentili Vincenzo”

“Ingenious arranging work. More than impressive music for people who like fine melodies and subtle sounds and who are not put off by rhythms that sometimes deviate from our classic 4/4 or 3/4 time. The 54 minutes of the album fly by in no time. Every time I listened to the album in recent weeks, I felt like seeing this gang perform live.

The inspiration of the musicians is just as impressive as their mastery and it turns out that the combination of classical and contemporary works perfectly. [Dani Heyvaert, Rootstime – BE]Full review

“I circoli del ritmo” – Radio Rai 3 “L’idealista” del 16/10/23 a cura di Marco Boccitto

Classica Orchestra Afrobeat: parlando di circolarità, di uomini, di cultura

Morena Oro intervista Marco Zanotti a Radio Nuova

Una risposta a "“Circles” reviews/recensioni (in aggiornamento)"

Lascia un commento