A giugno nell’imponente Teatro Alighieri di Ravenna e in agosto nella cornice suggestiva del Parco Scolacium di Roccelletta Borgia (CZ) abbiamo messo in scena “Regard sur le passé”, l’epica mandinga dell’ultimo imperatore d’Africa.
A due anni esatti dall’uscita di Shrine on You, dedicato a Fela Kuti, ecco il secondo capitolo della nostra produzione musicale: una suite in tre movimenti ad organico ampliato: 2 voci soliste, 4 archi, 4 fiati, clavicembalo, batteria e percussioni.
Il prestigioso Ravenna Festival ci ha prodotto questo ambizioso spettacolo, portando a compimento il nostro lavoro di ricerca, trascrizione, adattamento, scrittura ed arrangiamento che ci ha visto impegnati circa un anno e mezzo. Sekouba Bambino e Baba Sissoko non sono solo degli ospiti di questo progetto, ne sono interpreti fondamentali, protagonisti e calorosi sostenitori. Per noi è un onore condividere il palco con due griot del loro spessore umano ed artistico.
L’opera della Bembeya Jazz National è uno dei (tanti) tesori della musica africana moderna. Lo è perchè rappresenta allo stesso tempo ed in maniera esemplare la tradizione secolare dei canti dei griot mandingo, nella fattispecie il “Keme Bourema”, e al contempo l’entusiastico slancio dell’Africa Occidentale post-indipendenza verso la modernità.
Non è più solo “Afrobeat” nella declinazione filologica del suo inventore Fela Kuti, nè tantomeno è “classico” in senso stretto. Ora lo spettro si amplia e ad incontrarsi sono, più in generale, le musiche antiche dei due continenti africano ed europeo. Il canto di Sekouba Bambino, i racconti di Baba Sissoko e la musica della Classica Orchestra Afrobeat si intrecciano per quasi un’ora e mezza, mentre si dipanano i capitoli della narrazione della storia dell’ultimo impero d’Africa. Si susseguono così fasti e sconfitte, riflessioni e pompose esplosioni di allegria. Nel momento della battaglia più cruenta le percussioni incalzano gli scontri tra le truppe francesi e l’esercito di Samory Toure, poco dopo gli archi annunciano la vittoria dei mandingo ed il canto di un’ocarina evoca il loro riposo notturno. L’orchestra alterna improvvisazioni dal sapore barocco a incursioni nella musica popolare, con strumenti come la piva emiliana e la fisarmonica, mentre negli intervalli tra i tre movimenti della suite esegue, con un organico piuttosto originale, due composizioni del XVI sec: una sinfonia di Salomone Rossi e una passacalle di Andrea Falconieri.
In questi due “debutti” abbiamo registrato quello che diventerà il nostro secondo disco, prodotto sempre da Sidecar/Brutture Moderne, in uscita a gennaio 2014. Due ringraziamenti specialissimi vanno a Fabrizio di Baldo e Matteo Zanotti, i due artisti che hanno disegnato apposta per questo spettacolo le bellissime tavole raffiguranti i tre protagonisti dell’epica.
Un grazie ed un complimento a Ravenna Festival che ci ha prodotto lo spettacolo e ad Armonie d’Arte che lo ha co-prodotto. Tutti i crediti e la sinossi dello spettacolo QUI.